ERMELLINO o ARMELLINO

ARALDICA

Dal Latino Pellis muris pontici è uno dei campi usati in araldica, il pri­mo delle pelliccie o foderature.

Consiste in un fondo bianco o argenteo seminato di piccolo macchiette nero aventi la testa a trifoglio e la codetta spartita in tre; ma si trovano anche di alti e con forma a fiocchetti, a crocette, ecc.

Figura la pel­liccia dell’armellino o ermellino, animaletto della famiglia delle mustelidi.

La pelle d’armellino è stata sempre impiegata come foderatura, e ha goduto di grande stima presso tutti i popoli a cagione della finezza sua e della sua estrema bianchezza.

I re ed i principi ne foderavano i loro manti di cerimonia, e i grandi signori nel Medio Evo ne han fatto delle cotte d’arme che portavano negli eserciti.

E siccome nei primi tempi queste pelli si attaccavano insieme colle code nere pendenti, da ciò forse con più probabilità è venuto l’uso di far l’ armellino bianco coi fiocchetti neri.

Le vesti d’armellino così composte erano in uso anche presso gli antichi che le chiamavano pelles sylvestrium murium consarcinatae.

In seguito per fare queste vesti più unite si tolsero le code e furono sostituite dai fiocchetti di pelo nero.

Il Brianville assicura che il nome d’armellino deriva dalle pelliccia che si facevano in Armenia, che gli antichi Galli chiamavano Hermenie, o gli Armeni Hermins, d’onde il vocabolo hermine, come zibellino si chiama la pelliccia che veniva da Zebel in Palesti­na.

Difatti gli Armeni avevano delle vestimenta tutte loro particolari ed erano fatte di pelli di mures che nascevano in quel paese, comprendendo gli antichi col vocabolo mures tutti gli animali del genere delle mustele.

Alcuino dice che Berta figlia di Carlomagno portava attorno al collo una pelle che egli denomina murina, cioè una pelle di mures pontici.

L’autore della vita di Luigi il Grosso si servono dei termini Hérmenie, Hermenii per significare l’Armenia e gli Armeni.

Si vede in tal modo quanto sia giustificata l’opinione che fa derivare le pelliccia d’ armeilino dal Ponto e dall’ Armenia.

Si dice che il primo ad usare l’armellino nelle armi sia stato Giovanni IV duca di Bretagna in occasione dell’istituzione dell’ordine dell’armellino, del quale animale abbon­dava quel paese, ma lo si trova in un sigillo del 1218 appartenente al duca Pietro Mauclerc ; e questa pelliccia sempre rimase sullo scudo brettone non solo, ma benanche nelle arme.delle principali famiglie del ducato di Bretagna, nel quale è considerata come lo smalto più stimato ed anteposta all’oro ed all’azzurro, che pure sono gli smalti favoriti della Francia.

L’armellino si usa tanto come metallo quanto come colore, potendosi sovrapporlo sì a questo che a quello, senza alterare le leggi del blasone; giova notare però che s’accorda più comunemente col rosso.

Essendo usato solamente nelle vestimenta dei sovrani, degli alti magistrati e dei grandi signori, dimostra dignità, nobiltà., preminenza d’ onori e giurisdizione