SCUDI AL TRATTO
Per poter ridelineare uno stemma, rispettandone le forme, gli smalti (colori) ed i metalli, ci si avvale di opere che riportano, oltre alla blasonatura (descrizione araldica dello stemma), la rappresentazione grafica dello stesso al tratteggio, o meglio ancora, rappresentati con il metodo “Pietrasanta”. Diconsi tratteggi, quelle linee o punti che contrassegnano gli smalti ed i metalli nelle stampe, nei disegni e sui marmi. E’ difficile precisare l’epoca in cui si fece conoscere un trovato per l’arte araldica così utile, dacché senza introdurre nell’arme cifre o segni che ne potevano cangiare la configurazione e falsarne l’esattezza, questi tratteggi servono a far distinguere al primo sguardo tutta la disposizione degli smalti e dei metalli di uno stemma, ed anzi, lo rendono più elegante colle loro diverse sfumature. La maggior parte degli araldisti, sono d’accordo a riferirne autore Silvestro Pietrasanta, essendo egli stato il primo trattatista celebre e più conosciuto che si servì dei tratteggi nel suo libro “Tesserae gentilitiae” stampato nell’anno 1638. Ancor oggi, tutti gli stemmi al tratto si definiscono “rappresentati con il metodo Pietrasanta”. Andiamo a rappresentare qui di seguito i metalli e gli smalti principali.
In araldica l’argento è il secondo metallo dell’Arme, dopo l’oro. Come l’oro rappresenta fra i pianeti il sole, così l’argento rappresenta la Luna.
ARALDICA
Il Porpora in Araldica rappresenta la terra che fiorisce per la purità della sua luce e significa. Graficamente si rappresenta con delle linee diagonali dalla sinistra alla destra dello scudo